Skip to main content

Bathurst, 2 febbraio 2025 – La Ferrari 296 GT3 e il team Arise Racing GT si sono assicurati gli onori in Pro-Am a Mount Panorama alla prima partecipazione alla 12 Ore di Bathurst grazie al successo di classe firmato dall’equipaggio numero 36 di Rovera-Evans-Schumacher-Schutte.

Due Ferrari 296 GT3 sono state iscritte da Arise Racing GT; una nella categoria Pro, condivisa dai piloti australiani Chaz Mostert e Will Brown e dal pilota ufficiale Ferrari Daniel Serra. La seconda vettura, iscritta nella classe Pro-Am, presentava una formazione mista di piloti, tra cui Jaxon Evans, Brad Schumacher, Elliot Schutte e l’altro ufficiale Ferrari Alessio Rovera.

Nella classe Pro, è toccato al pilota australiano Chaz Mostert affrontare il difficile primo stint di giornata, iniziato al buio alle 5:45 del mattino e proseguito fino all’alba. Mostert è partito forte ed è passato dalla quinta alla terza posizione nel corso del primo giro. Dopo 30 minuti, la vettura numero 26 è passata al comando della gara grazie a due sorpassi decisivi di Mostert, che hanno dimostrato il potenziale di prestazioni della 296 GT3.

La vettura Pro-Am, la numero 36, è partita in 16esima posizione assoluta in griglia e ha guadagnato costantemente terreno nel corso della gara. Due incidenti nella terza ora di gara hanno fatto uscire la Safety Car in entrambe le occasioni, agevolando i team rivali e dando vita a un’intrigante battaglia strategica che si è protratta fino alle fasi finali della prova endurance.

A pochi minuti dalla metà della corsa tutte le vetture della classe Pro sono rimaste nel giro di testa. La 296 GT3 numero 26 rappresentava la migliore possibilità di vittoria assoluta, nonostante fosse scesa in sesta posizione dopo le Safety Car. Mentre la vettura numero 36 si trovava appena fuori dalla top 10, con la possibilità concreta di ottenere una vittoria di classe.

Un altro paio di incidenti, quando sul cronometro erano trascorse sei-sette ore dall’inizio, ha permesso al gruppo di compattarsi. A quel punto, nel corso della gara, non ci sarebbero state altre Safety Car dopo la ripartenza a poco più di cinque ore dal termine.

Uno stint sempre veloce e preciso di Serra ha portato la vettura #26 in terza posizione a meno di due ore dal termine, prima di passare il testimone a Mostert per la spinta finale verso il traguardo.

Mostert ha fatto leva su tutto il suo talento, l’esperienza sul tracciato australiano e le prestazioni della 296 GT3 per portare la vettura numero 26 in testa alla corsa a meno di 20 minuti dalla fine, ma la mancanza di Safety Car nelle ultime ore di gara ha giocato a sfavore della strategia di pit-stop e il leader della classe Pro si trovava obbligato a effettuare un’ulteriore sosta per il rifornimento di carburante.

Il rapido ritmo di Mostert nelle fasi finali ha visto la vettura numero 26, in ogni caso, ottenere il giro più veloce della gara (2:02.274) prima che l’ultimo pit-stop e un giro di recupero permettessero al team di concludere ai piedi del podio, in quarta posizione.

In classe Pro-Am la vettura numero 36 è stata protagonista di un finale positivo, continuando a mostrare prestazioni in crescita durante le 12 ore a Mount Panorama. La 296 GT3 è passata dalla 16esima posizione di partenza all’ottava assoluta, un piazzamento valso la vittoria di classe. Tutti e quattro i piloti hanno offerto prestazioni di rilievo permettendo così al team Arise Racing GT di festeggiare il grande risultato.

La 12 Ore di Bathurst ha rappresentato il primo round dell’Intercontinental GT Challenge 2025, che include anche la 24 Ore del Nürburgring (19-22 giugno), la 24 Ore di Spa (26-29 giugno), la 1000 KM di Suzuka (12-14 settembre) e la 8 Ore di Indianapolis (16-18 ottobre).

Alessio Rovera: “È stata una prima esperienza australiana molto interessante. Sono contento di aver contribuito a questo successo e di come il team ha gestito le varie fasi della 12 Ore e la strategia. La nostra Ferrari rispondeva bene fin dalle prove e in gara avevamo un ritmo molto buono, ma una corsa così lunga nasconde sempre delle insidie. Noi ci siamo fatti trovare sempre pronti, anche se Mount Panorama è un circuito molto sfidante e mai scontato, bellissimo, che nei doppi stint ti mette a dura prova anche fisicamente”.