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Continua il nuovo corso Maserati, con il recente successo della bellissima GranTurismo, ora evoluta nella più sportiva e “ficcante” versione “S”.
A prima vista le modifiche sembrerebbero quasi esclusivamente estetiche, di dettaglio, pur se indovinate e significative: sottoporta maggiormente pronunciati, nuovi cerchi da 20” con un disegno che richiama ancor meglio il simbolo del Tridente, nuovi terminali di scarico unici ai lati di grande calibro (che suggeriscono, anche visivamente, la maggiore potenza) e lo spoiler sul cofano bagagli ben più pronunciato, rispetto alla versione d’origine.

Come accennato, pochi indovinati dettagli, ma che non chiariscono appieno il carattere della GranTurismo S: occorre veramente provarla, per apprezzare la non certo trascurabile differenza con la prima GranTurismo.
Solo accomodandomi in abitacolo inizio ad avvertire altre diversità sostanziali: infatti, i sedili, sempre rivestiti di fine e morbidissima pelle, risultano al tempo stesso leggermente più rigidi ed assolutamente molto più “contenitivi” ai lati. Ma, niente paura, è possibile regolare l’imbottittura dello schienale, sino ad ottenere la posizione di guida migliore e soprattutto più comoda e confortevole (quanto sarà utile il miglior appoggio laterale, lo scoprirò poi subito in marcia).

Rapido sguardo all’abitacolo prima d’avviare il possente V8, ora passato a 4,7 litri per un totale di 440 CV di potenza massima e, sorpresa: è sparita la corta leva sul tunnel centrale, sostituita da due semplici pulsanti, per l’inserimento della retromarcia e del primo rapporto in avanti. Questa è la chiara testimonianza che l’ottimo cambio automatico ZF (con gestione manuale) è stato sostituito da un ben più evoluto cambio elettro-attuato con cambiata veloce MC – Shift, appositamente studiato per la GranTurismo S; in questo caso montato ancora al retrotreno, come ai tempi della GranSport o delle prime Quattroporte. 

Ruotando la consueta chiave, il possente V8 di 4,7 litri si risveglia con un piacevole boato agli scarichi e subito si stabilizza su un minimo tanto sommesso quanto regolare. Il collaudatore ha appena terminato d’illustrarmi le varie funzioni di controllo e possibilità di guida offerte dalla GranTurismo S, quando io ho già deciso d’iniziare a conoscerla per gradi, senza voler “strafare”. Quindi: tutti i vari controlli inseriti, modalità “auto” (cambio con gestione totalmente automatica) e tasto “sport” disinserito.
Inserito il primo rapporto, rilascio il pedale del freno ed inizio delicatamente a pigiare su quello dell’acceleratore: con un filo di gas la GranTurismo S si muove docile e sicura, come fosse una normalissima berlina, senza alcun sforzo ma, al contrario, con una facilità che ha veramente dell’incredibile (viste le potenze in gioco).

Continuo a muovermi in mezzo al traffico di Modena con una certa circospezione e “lei” risponde sempre docile e sicura: le marce entrano in sequenza ma senza balzi, con una regolarità e persino una silenziosità da non credere! Provo solo, così per curiosità, a toccare le due leve dietro il volante e “lei” risponde accettando i miei comandi: salendo o scalando il rapporto desiderato, salvo tornare a fare tutto in automatico, appena decido di non intervenire sulle leve: fantastico!

A questo punto, entrato in tangenziale ed incoraggiato dal comportamento estremamente docile del “bolide”, decido di provare almeno ad inserire il tasto “Sport” (così, solo per sentire l’effetto): improvvisamente il rombo del motore, da “discreto” e relativamente “silenzioso” si tramuta in un ben più sonoro “ringhio”, dalle tonalità piuttosto basse ma molto penetranti: davvero affascinante!
Improvvisamente mi rendo conto che tutti gli altri automobilisti intorno a me ora mi stanno osservando incuriositi e la voglia di accarezzare con più decisione il pedale dell’acceleratore si fa quasi irresistibile. Una leggera pressione ed il piacevole rombo inizia a trasformarsi rapidamente in un boato, con i rapporti che ora salgono molto più rapidamente, così come la velocità, mentre tutte le altre auto ben presto appaiono quasi ferme: una sensazione veramente appagante!

A questo punto, inizio a comprendere meglio anche l’ottimo lavoro svolto su assetto e distribuzione dei pesi: rispetto alla GranTurismo d’origine, la “S” è nettamente migliorata in tutto: tenuta di strada, direzionalità, frenata, prontezza dello sterzo. Una sensazione di sicurezza assoluta, con gli oltre 19 quintali della GranTurismo “S” sempre incollati alla strada ed una percorrenza delle curve che regala la classica sensazione di essere sempre sui binari; molto piacevole, ma soprattutto un grande passo per la sicurezza attiva (soprattutto per piloti non esperti, come pure il sottoscritto).
Merito dell’assetto irrigidito (ma non tanto da limitare sensibilmente il confort), dei nuovi dischi freno e cerchi più grandi, da ’20, con pneumatici ultraribassati, ma soprattutto della migliorata distribuzione dei pesi, con il cambio non più in blocco con il motore all’anteriore, ma posizionato ancora posteriormente, secondo l’ormai classico schema “Transaxle”, che consente una ideale ripartizione delle masse sui due assi (47% sull’anteriore e 53% sul posteriore).

A questo punto mi sento pronto per provare la GranTurismo “S” nel modo più appropriato: pulsante “Sport” sempre inserito, disattivo il pulsante “auto”, in modo da ottenere una gestione non più completamente automatica del cambio sequenziale elettro-attuato con cambiata veloce MC – Shift e … inizia il divertimento VERO! Pigiando con maggiore decisione sull’acceleratore, i giri iniziano a salire rapidissimi ed ora occorre una certa risolutezza e decisione nell’inserimento delle marce: premendo rapidamente la leva di destra i cambi si fanno velocissimi senza quasi avvertire cali di regime! Naturalmente l’accelerazione si fa bruciante così come pure la velocità sale rapidissima, praticamente in sintonia con le emozioni e le scariche di adrenalina che si provano!

Anche le scalate sono quasi “rabbiose”, con la gestione elettroattuata che, ad ogni movimento sulla leva di sinistra, effettua automaticamente una sorta di “doppietta” che provoca ogni volta un cupo e penetrante boato agli scarichi: fantastico! Sembra quasi di essere su un’auto da corsa e soprattutto ci si può sentire quasi “piloti”; ma anche in queste condizioni la sensazione di sicurezza e controllo resta quasi immutata: incredibile e davvero divertente!
Ben presto mi rendo conto che la GranTurismo “S” si lascia condurre in modo piuttosto sportivo, ma sempre in totale sicurezza e soprattutto senza richiedere particolari doti di guida!

Ovviamente il tutto è relativo, perché occorre ricordare che le prestazioni che si possono raggiungere, pur con tutti i controlli di trazione, stabilità e frenata (che è bene non provare mai a disinserire, se non solo in pista) sono pur sempre notevoli, così come la massa e gli ingombri della GranTurismo, per cui rimane sempre d’obbligo non farsi mai prendere dall’emozione o dall’eccessiva sicurezza e confidenza!

In conclusione, un’auto veramente appagante: prestazionale e godibile quasi come una vera super-sportiva, ma anche docile e relativamente comoda come una berlina, da usare, volendo, anche tutti i giorni, persino per viaggi di lavoro!
Una “doppia personalità” già presente nella GranTurismo d’origine, ma in questo caso resa ancora più marcata e soddisfacente. Un vero peccato che la prova sia già terminata ed un dolore quasi fisico, quello provocato dal dover riconsegnare l’auto alla Maserati.

La sensazione che rimane è quella di un’auto così desiderabile al punto che, con buona probabilità darà non pochi dispiaceri alla concorrenza diretta: da farci subito un pensierino – quasi quasi …

FABRIZIO FERRARI