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In un mondo sempre più tecnologico, ma soprattutto con un futuro sempre più artificiale, dove le nuove frontiere si chiamano metaverso o, appunto, l’intelligenza artificiale, stupisce ma anche conforta che ci siano ancora dei piccoli artigiani dalle mani d’oro che, ancora al giorno d’oggi, riescono a realizzare cose che, francamente, una fredda intelligenza artificiale, non potrebbe mai realizzare allo stesso modo.

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Marco Baldi è proprio uno di questi ultimi artigiani, figlio di un’epoca irripetibile che, speriamo non debba morire mai, perché in quel caso sarebbe la stessa umanità a morire, insieme all’arte ed al buon gusto.

Con esperienze giovanili alla Carrozzeria Zagato dei due fratelli Elio e Gianni (figli del fondatore Ugo), Marco Baldi si è così formato come battilastra in uno degli storici centri di design italiani del dopoguerra del secolo scorso, apprendendo dal vivo la scuola della costruzione di carrozzerie automobilistiche a partire dai disegni manuali: disegni tecnici con le quattro viste principali in scala 1:1, dotati di tutte le sezioni principali, a costituire il cosiddetto “piano di forma”, antesignano dei moderni sistemi CAD 3D (che, di fatto, operano con la stessa tecnica, grazie ad un apposito software).

Successivamente alla probante e formativa esperienza alla Zagato di Milano, Marco Baldi è così tornato nella sua Modena, impiegandosi alla AutoSport di Bastiglia (MO), ancora oggi uno dei maggiori centri di restauro e ricostruzione per auto di pregio e classiche, ribattezzata come “Bacchelli & Villa”.

Infine, circa una ventina di anni or sono, Baldi si è messo in proprio, fondando la sua ProtAuto nella vicina Sorbara (MO) e divenendo, tra gli altri, il punto di riferimento di Luigi Chinetti Jr. il figlio del famoso Ferrari d’America, l’omonimo Luigi Chinetti Sr. primo importatore Ferrari negli USA e fondatore della storica Scuderia NART (North American Racing Team).

Dopo innumerevoli restauri, ricostruzioni e realizzazioni di inedite one-off e dopo aver contribuito anche alla formazione dei giovani, tramite un corso pratico in officina di “prototipistica” (nel 2001), corso avallato ed in collaborazione con Lamborghini, Pagani e De Tomaso (all’epoca ancora attiva a Modena), oggi Marco Baldi si diletta anche di realizzazioni che, più che tecniche potremmo definire artistiche: oggetti unici per collezionisti, richiesti in tutto il mondo.

La sua esperienza è ormai tale da permettergli qualsiasi tipo di costruzione manuale con la lamiera di alluminio. Quindi non solo oggetti come la porta della celebre Ferrari 330 P.4 (quella del famoso arrivo a tre sul traguardo in parata, alla 24 ore di Daytona 1967), ma anche oggetti particolari ben oltre la classica “automobilia”, come questo pilota del passato, con tanto di elmetto dell’epoca, di cui possiamo vedere l’incredibile ricostruzione dalla nuda lamiera.

Una cosa molto particolare, che stupisce ma anche che rincuora su un futuro che, speriamo, non sia solo dominato dalla fredda tecnologia, ma anche dal cuore, dall’intelligenza e dalle mani d’oro di questi umanissimi ultimi artigiani, che definire artigiani risulta persino riduttivo, avvicinandosi la loro bravura all’arte dei veri artisti!

A proposito, Marco Baldi costruisce qualsiasi oggetto da collezione anche su ordinazione: il vostro pilota preferito, una parte di un’auto che amate e qualsiasi oggetto di automobilia desideriate. Ovvio che occorre mettersi in fila, perché sono lavori lunghi, impegnativi e non per tutti.