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La Maserati Khamsin è stata l’ultima gran turismo classica della Maserati, prima del periodo De Tomaso con la Biturbo che, di fatto, ha posto fine al periodo storico delle gran turismo storiche della Casa del Tridente, all’epoca del Comm. Adolfo Orsi, con l’Ing. Giulio Alfieri alla direzione tecnica.

La Khamsin succede alla favolosa Ghibli di Giugiaro (1966), ma è opera di Marcello Gandini, per la Carrozzeria Bertone.
La mano di Gandini si nota in molti dettagli, tra i quali spicca soprattutto il trattamento del posteriore, caratterizzato non solo dall’inedita angolazione delle superfici della fiancata, che vanno ad incorniciare uno specchio di coda davvero originale, reso poi ancora più particolare, dalla porzione trasparente, realizzata per migliorare la visibilità in manovra, e dove i gruppi ottici posteriori, appaiono come “flottanti” all’interno di questa stessa superficie trasparente.
Per il resto la Khamsin è la classica GT Maserati, con il possente otto cilindri in posizione anteriore e carrozzeria coupè 2+2 posti, come sempre dotata di un discreto bagagliaio posteriore.
In pratica era l’alternativa “gran turismo” all’innovativa Bora (1971) a motore centrale e due posti secchi, prima della rivoluzione Biturbo.
In realtà, anche la Khamsin ebbe poi una sorta di erede in chiave “gran turismo”, la Kyalamy (1976), ma si tratta in realtà di una De Tomaso Longchamp (1972) rivista con il motore otto cilindri Maserati (al posto del V8 Ford della Longchamp stessa).
PER SAPERNE DI PIU’ (leggi):
MASERATI KHAMSIN (maserati.com)
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