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La Bravo, nelle intenzioni di Nuccio Bertone e dell’Ing. Paolo Stanzani, all’epoca Direttore Tecnico Lamborghini, doveva essere, non solo la degna erede della Urraco, ma di fatto, una piccola Countach molto innovativa che avrebbe potuto sbaragliare il mercato delle sportive medie dell’epoca, dominato dalla Porsche ed anche dalla Ferrari con le Dino prima e la serie delle V8 poi (308 e successive).

Purtroppo, la “Bravo”, pur interessante, innovativa e sicuramente molto bella, restò invece un prototipo, per effetto di molteplici cause. Prima di tutto la crisi generale in cui si venne a trovare tutta l’industria automobilistica negli anni 70, a causa del primo shock petrolifero della storia (guerra del kippur – 1973). Ma in secondo luogo, anche per la concomitante crisi in cui stava sprofondando la stessa Lamborghini, sia a causa di detta crisi, ma anche come effetto delle varie vertenze sindacali ed infine come conseguenza anche del definitivo abbandono del suo fondatore, Ferruccio Lamborghini, proprio in quel nefasto 1974!

Senza una guida certa e con una certa mancanza di liquidità che stava iniziando a farsi sentire, a breve anche molte altre figure fondamentali abbandonarono in quel tempo la Lamborghini, tra i quali lo stesso Ing. Paolo Stanzani, il Direttore Tecnico che già aveva creato capolavori come la Countach, l’Espada e la stessa Urraco. Ovvio che il progetto della “Bravo”, pur validissimo, non poteva che essere stoppato, in presenza di tali condizioni sfavorevoli.

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