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Dalla testimonianza diretta del tecnico Giuliano Giuliani, all’epoca responsabile motori da corsa della Scuderia.

LA STORIA COMLETA E’ STATA PUBBLICATA SULL’ANNUARIO “MenuDeiMotori” NUMERO 9 (2004) – VEDI

Menu dei Motori 2004: 90° Maserati! Ufficiale: Seminario e cena di gala!

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SERENISSIMA STORY BY GIULIANO GIULIANI

Una fulgente meteora

Chi, specie tra i più giovani, conosce la storia della Serenissima alzi la mano!

Sicuramente, accanto ai nomi notissimi in tutto il mondo come Ferrari, Maserati e Lamborghini, il “Pianeta Modena” ha offerto innumerevoli occasioni, alcune abbastanza conosciute come Stanguellini o De Tomaso, altre molto meno, come Cizeta o ATS (vedi MdM N°6 2001), altre ancora quasi sconosciute, soprattutto per i più giovani. Grazie all’aiuto di uno dei protagonisti del “Pianeta Modena”, Giuliano Giuliani, abbiamo voluto recuperare, in parte, uno di questi frammenti di storia perduta: la Serenissima del Conte Giovanni Volpi di Misurata. L’avventura di Giuliani, proveniente dalla MWM (altra meteora di costruttore modenese, semisconosciuta), alla Serenissima Automobili di Formigine (MO), durò giusto lo spazio di un paio d’anni, dal 1967 al 1968, anche perché poi la Serenissima cessò ogni attività. Una storia breve, ma pur sempre vissuta intensamente e soprattutto interessante. Certamente il Conte Volpi, non era un neofita nel mondo automobilistico dell’epoca, in quanto già titolare di una Scuderia sin quasi dall’inizio degli anni ’60; ma in questo caso si trattò di tentare la difficile strada del costruttore, che si faceva tutto, o quasi, in casa! L’organico della Serenissima in quegli anni, raggiungeva appena la ventina di persone in tutto, tra carrozzai e meccanici. Nonostante la giovanissima età, Giuliani (all’epoca venticinquenne), ebbe la responsabilità dell’officina e dei collaudi delle vetture, mentre Alf Francis era il Direttore Tecnico e il Maestro Nello Ugolini il Direttore Sportivo. “Io arrivai alla Serenissima” racconta Giuliani, “circa a metà del 1967, quando il progetto della vettura era già in essere e le intenzioni erano quelle di partecipare al campionato italiano ed europeo del 1968, nella categoria Sport prototipi; ma si parlava insistentemente anche di correre alla 24 Ore di Le Mans. Tutto il progetto e la costruzione della vettura, al di fuori delle fusioni, è stato realizzato internamente. Si trattava di una Sport Prototipo a motore centrale, con cambio Colotti (sempre di Modena), telaio tubolare e con carrozzeria in alluminio. Il motore era un V8 di 90° a due valvole per cilindro, nelle due versioni 3000 e 3500 (per le diverse categorie in cui l’auto doveva gareggiare) e sviluppava circa 340-365 CV. Questo motore, progettato dall’Ing. Massimino, era stato realizzato precedentemente alla SASA Motor (sempre del Conte Volpi) ed è stato quello con cui l’auto ha debuttato, con l’unica evoluzione dell’inserimento, da parte nostra, di un impianto d’iniezione. In questa versione l’auto ha preso parte, pilotata dall’inglese Jonathan Williams, il 15 agosto 1968, nella gara di Pergusa, comportandosi egregiamente ed ottenendo subito un secondo posto assoluto (primo di categoria), immediatamente alle spalle di Jò Siffert, con una Porsche Carrera 910. La Sport Serenissima ottenne poi ancora altri risultati di rilievo, a Salisburgo e a Vienna, con il pilota Govoni, ma non partecipò a tutte le prove del campionato. Lo sviluppo successivo del motore, ha poi portato ad una nuova versione con tre valvole per cilindro, alla cui progettazione e messa a punto, collaborai attivamente. Ma, proprio il motore fu una delle cause di disaccordo in squadra, perché io sapevo che alla Ferrari avevano già introdotto una versione a quattro valvole per cilindro, che assicurava un migliore rendimento. Ovviamente io ero seriamente intenzionato a seguire quella strada ma, in un certo senso, mi fu invece imposto di lasciar perdere! Infatti, l’intenzione del Conte Volpi, era quella di sviluppare un motore adatto non solo alle competizioni, ma anche alle gare di durata e soprattutto utilizzabile anche su una vettura stradale”. Un motore non esasperato, dal buon rendimento, ma anche di provata affidabilità. Purtroppo la Serenissima non partecipò mai alla 24 Ore di Le Mans e, verso la fine del 1968, poco tempo dopo l’uscita di Giuliani, anche la squadra e tutta l’azienda Serenissima cessarono, a sorpresa, ogni attivita!  

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