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A partire dal 1977, quando la Lamborghini presentò al Salone di Ginevra  il prototipi della “Cheetah”: un grosso fuoristrada con motore posteriore V8 Chrysler, in origine realizzato per l’esercito USA, poi offerto agli arabi ed infine finito nel cassetto dei tentivi persi.

In ogni caso, questa esperienza di progettazione per conto terzi (all’epoca la Lamborghini ne stava facendo diverse: per BMW, per FIAT, ecc.) ed in particolare il grosso fuoristrada, non si rivelarono inutili ma anzi preziose per il futuro.

Non a caso, già nel 1981 la Lamborghini tornò a realizzare un altro prototipo di grosso fuoristrada, denominato LM001, dotato di un grosso V8 AMC di quasi 6 litri, sempre montato in posizione posteriore centrale. In pratica era il proseguo dell’esperimento “Cheetah”, ma questa volta fu chiaro che il motore posteriore non era la soluzione migliore per questo genere di veicoli.

Quindi nel 1982, un nuovo prototipo, la LMA, veniva dotato del V12 Lamborghini (lo stesso della Countach), questa volta però montato in posizione anteriore. Il nuovo Direttore Tecnico, l’Ing. Giulio Alfieri (ex Maserati), si era infatti reso conto che per ottenere il miglior compromesso tra distribuzione dei pesi, trazione e guidabilità su ogni terreno, era preferibile montare il pesante motore nella classica posizione anteriore ed inoltre optò anche per il più performante V12 “di casa”, in luogo dei pesantissimi e lenti V8 di origine USA, montati prima sulla “Cheetah” e poi sul “LM001”.

Nel 1984 proseguirono gli esperimenti, montanto il V12 Lamborghini di quasi 7 litri, realizzato per la nautica (lo stesso poi provato anche sulla “One-off” Countach L150). Fu così che venne realizzato il prototipo della LM004 ma, anche in questo caso, ci si rese ben presto conto che il peso eccessivo del 7 litri, pur montato anteriormente, causava il facile insabbiamento delle ruote anteriori e, considerato che tutti questi tentativi di realizzare un grosso e veloce fuoristrada erano orientati al mercato degli arabi …

Finalmente nel 1986, arrivò la versione definitiva, denominato LM002, sempre con il tradizionale V12 Lambo di 5 litri (quello della Countach) in posizione anteriore e che fu prodotto in piccola serie sino al 1993.

Ancora nella seconda metà degli anni 90 si tentò di dare al LM002 una erede, denominata provvisoriamente LM003, con un progetto di design di Zagato, in concorrenza con alcuni altri designers indipendenti. Ma infine tutto restò a livello di modelli (o sulla carta), perchè nel 1998, quando Audi acquistò la ormai boccheggiante Lamborghini, fece anche tabula rasa di tutti i progetti nel cassetto.

Sino all’arrivo del prototipo della Urus, nel 2012. Il resto è ormai storia dei giorni nostri, con l’inizio della regolare produzione dell’URUS di serie.

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