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Nata in pieno periodo della proprietà Citroen, la Maserati Quattroporte di seconda generazione nasce in un momento infelice e soprattutto con un motore troppo piccolo, per la stazza e la “regalità” tipiche di uno dei modelli simbolo dlela Casa del Tridente. Infatti il motore era il 6 cilindri già adottato sulla Merak e progettato dall’Ing. Giulio Alfieri proprio per la Citroen (che l’ha utilizzato sulla coupè SM). Inoltre, una delle soluzioni tecniche care alla Citroen, ma invise ai maseratisti tradizionali, fu anche l’adozione della trazione anteriore, unitamente alle sospensioni idropneumatiche. Mentre la linea piuttosto squadrata è firmata Bertone ed opera del designer Marcello Gandini.

Alla fine, complice anche l’abbandono della Citroen (1975) appena successivo alla presentazione della Quattroporte II, ne furono prodotte davvero pochissimi esemplari (nell’ordine di una decina o poco più) e così la Quattroporte di seconda generazione sparì ben presto dalla scena, senza lasciare molte tracce. Oggi è in effetti un pezzo estremamente raro, per i collezionisti che conoscono la storia Maserati.

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